Omissione di atti d’ufficio del medico di pronto soccorso

di Redazione -
La Corte di Cassazione ha condannato un medico di un pronto soccorso, riconosciuto responsabile del reato di cui all’art. 328, comma 1, c.p., perché, asserendo che la radiodiagnostica non funzionava, aveva rifiutato l’accettazione di R. C., che era stata trasportata presso il Pronto Soccorso sull’autoambulanza del 118 in codice rosso con patologia cardiologica e affetta da dispnea severa, omettendo dunque, di mettere in atto il protocollo diagnostico-terapeutico previsto per l’approccio ai pazienti in dispnea (valutazione delle condizioni dell’apparto cardio-circolatorio, valutazione dei parametri vitali della paziente, approfondimenti strumentali).